IL CUORE VERDE DELL’ITALIA
L’Italia è una nazione fantastica, conosciuta in tutto il mondo per la sua cultura, la sua storia, le sue opere architettoniche ed anche per i paesaggi naturalistici che offre. Ogni regione può vantare tutto ciò anche se non in egual misura, in alcune re regna l’arte, in altre la storia, in altre ancora la natura.

In Abruzzo a fare da padrone è senza dubbio la natura.

La storia dei nostri monti ha origine nel tardo Triassico (per essere più precisi nel Retico “circa 200 milioni di anni fa”) quando nell’oceano Ligure-Piemontese (oceano originatosi con tra la placca euroasiatica e quella africana come conseguenza dell’apertura dell’oceano Atlantico Meridionale) è iniziata la sedimentazione di calcare all’interno di un bacino situato dove oggi sorgono i nostri monti. Però qui forse è meglio fermarsi un secondo a spiegare cosa sia la sedimentazione; per dirla in termini semplici immaginate un corso d’acqua turbolento, lo vedete “sporco” e quindi non acqua limpida ma carica di sedimenti come sabbia o argilla. Quando il movimento impetuoso cessa allora i sedimenti iniziano a posarsi sul fondale formando vari strati, questo avviene anche in mare dove i vari sedimenti portati a carico dall’acqua si vanno a posare sul fondale. Questa sedimentazione è continua dunque dal tardo Triassico al Miocene Superiore, nel Messiniano, (circa 7 milioni di anni fa) quando per via della fase compressiva il fondale è stato costretto ad emergere andando così a formare la catena appenninica centrale. Per rendere più chiara questo processo immaginate di prendere un semplice foglio A4 e posizionando le mani sui lati iniziate a muoverle cercando di ricongiungere le mani, il risultato sarà un rigonfiamento al centro del foglio.

Ovviamente il risultato che ne venne fuori non fu il paesaggio odierno, infatti una volta emersa in superficie la catena si susseguirono numerosi fenomeni erosivi e sismici che hanno modellato il nostro amato Abruzzo così come lo vediamo oggi con i suoi 3 parchi naturali, le 38 aree protette tra oasi, riserve regionali e statali. In tutto questo ampio spazio esso ha svariati habitat che permettono la vita al 75 % elle specie in Europa, avendo tra le sue file anche specie rare e di grande importanza come il lupo abruzzese, l’orso marsicano ed il camoscio d’Abruzzo.

Forse anche io sono abbagliato dal mio senso di appartenenza alla mia regione in queste mie poche righe iniziali. Ma se addirittura L’ESA (European Space Agenzy – Agenzia Spaziale Europea) riconosce la nostra terra come “regione verde d’Europa” allora forse non è solo il mio orgoglio a parlare.